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La mia arte
e il cammino alla luce del carisma dell'unità

Sono nata nel 1949. Anno di luce, anno di novità assolute. La luce mi raggiunse nel 1968 quando stavo per cominciare i miei studi all'accademia delle arti figurative. Si propagava allora fra gli artisti il buono e vero. Dentro di me il desiderio segreto di fare qualcosa di bello.

Feci amicizia con Feininger, Braque, Léger. Arrivai a una nuova comprensione dello spazio e educai l'occhio con lo studio di fronte alla natura. Cézanne, definito da Picasso il „padre dell'arte moderna“, mi affascinò per la sua pittura spirituale.

Concentrazione sul disegno. Il bianco e nero, la gamma di tonalità in grigio, primi colori. Dopo l'esame in litografia il professore volle acquistare un mio piccolo disegno colorato. A mia sopresa gli pare di scoprirvi un'altra dimensione, uno spazio aperto.

Anni di rivolta studentesca. All'accademia molti cercano di sfuggire la realtà, ebbrezza dei sensi. La mia rivoluzione è interiore. Non fuga ma santificare il luogho. Alla fine dello studio mi confidano di ammirare la mia integrità, il mio contro corrente senza rumore.

La luce diventò talmente irresistibile che dovevo lasciare tutto per seguirla. Guardandomi in dietro un pensiero fulminante: tagliavo anche la possibilità di fare pittura vetraria: tecnica affascinante per trasmettere il mio messaggio di luce e colori.

L'Amore mi aveva conquistata. Ma l'Amore chiamò il mio amore, concreto, rivolto ai fratelli e le sorelle. Seguirono anni di felicità profonda e grande semplicità: nella comunione con gli altri far presente l'Altro che è vita e bellezza.

E l'arte nuova restò il sogno dei sogni. A me toccò in quel periodo dilatare il cuore sulla dimensione mondiale della cristianità. Un amico, quasi fratello maggiore, mi indicò una meta: vide possibile per me arrivare con l'arte a communicare con tutti i popoli.

Poi cominciò un periodo di lavoro intenso a scuola come insegnante. Le forze erano dirette a formare giovani e trasmettere qualcosa della luce che ho dentro. I capolavori non mi aspettarono nell'arte ma nel svolgere i miei doveri con il timbro dell'immortale.

Intanto il colloquio con l'arte va avanti. Kandinsky e Delaunay mi spingono alla

liberazione attraverso i colori. Trovata l'armonia nella natura fui arricchita dalla nuda verità di „ciò che mi fa male“: mi si spalancò un'orizzonte nuovo.

La prima esposizioni in dialogo con la musica. Klee fa di ponte. Lo spirito sprigiona dalle note e dalla pittura, stimolando. Persone incantate, incontri essenziali. La comunicazione del Bello attraverso l'arte è un „mondo“ nuovo da conquistare.

Maria si fa strada come modello di vita, madre del bell'Amore, il paradiso di Dio. Chiamata a perdere il suo Dio sotto la croce mi prese con sè nella chiamata a lasciare la mia arte. Un sì più profondo, rinnovato - il fantasma appare solo per alcuni mesi.

Inaspettatamente mi furono richiesti lavori in vetro senza averli cercati. Il messaggio di colore e luce passa. Momenti di festa e vittoria si alternano a momenti di sconfitta e abbandono quando un progetto viene rigettato e perisce così prima della nascita.

Un augurio mi è indicativo per il mio cammino: „Che luce dell'Ideale possa permeare sempre di più tutta la tua vita ed esprimersi così anche in ogni tuo lavoro a gloria di Dio.“ Ecco il segreto della fecondità: essere prima di tutto trasparenza.

Una malattia mi costrinse a riposarmi in un paese di villeggiatura vicino all'equatore. Il sole aveva una forza sconosciuta. La percezione si intensificò. Idee in abbondanza per l' incisiva esperienza fatta. Motivi sorprendenti. Mi trovai al di là della piaga.

Nuovi lavori in vetro si presentano ormai leggeri. Mi libero dai lineamenti di piombo e dal formato stretto. Spaziare per esprimere movimento, luce e fuoco. Il colore diventò veicolo per dare espressione allo spirito. La divisione fra sacro e profano si annulla.

Mi si aprì tutto il cosmo della vita interiore che diventa motivo dei miei quadri. La tecnica non è più l'acquarello ma pittura su legno. Cambia il linguaggio. Mi permise di applicare il colore a più strati. Sorgono luoghi di maggiore profondità.

Turner, il grande pittore della luce, mi incoraggiò a accostarmi ai motivi di grande stile. Mi toccò da vicino l'arte della riduzione di Jawlensky, maestro dei colori densi, che porta a chi lo contempla alla meditazione.

Chiamata con altri artisti a partecipare al dialogo con tutte le scienze umane in una nuova luce, nuova sintesi del pensare, mi trovai a ricominciare: sorgono nuovi progetti artistici improntati sullo sguardo dall'Alto al ritmo fecondo di morte e risurrezione.

Mi ritorna in mente Beuys con il suo sogno folle di erigere „una cattedrale“. Non fatta a mattoni ma con pensieri nuovi, un'arte nuova, una legge nuova, un'economia nuova. Non vide realizzato il suo progetto perchè gli mancarono le persone nuove.

Una forte esperienza di perdita mi portò a limitarmi all'unico necessario: resta il cuore, posso ancora amare. Nascono opere e progetti condotti dall'Alto. In comunione con altri artisti donazione continua, dare la vita per gli altri.

La luce spinge a esprimersi non soltanto a colori ma anche a parole. Un'intuizione di „fede illuminata“ mise in moto con trascinante dinamica un progetto comune con altri tre artisti, espressione tangibile dell'arte di Gesù.

Ma venne la notte, fu provato l'amore, una piaga tutta nascosta che minacciò di togliermi il respiro. Sul camino - un'amico fedele, già arrivato al traguardo, che mi sostenne con le sue parole di „fuoco“. Si aprì strada in me una nuova dimensione.

L'unione con l'Assoluto divenne la mia perla. Arrivarono richieste dal di fuori, progetti da sviluppare, compiti da svolgere, spiritualità da tradurre in bocconi d'aria pura per tutti. La mia arte non è l'entusiasmo di prima, è risposta amorosa, fedele, sincera.

È l'Onnipotente che crea. Si serve di me, mi infonde la sua luce, la sua pace, mi fa strumento dei suoi piani, mi toglie l'incanto per servirsi del mio sì ripetuto, della mia fatica, del mio silenzio perchè vuole risorgere splendente in noi e fra noi.


Annemarie Baumgarten