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Responsabilità sociale

Se due o più artisti, uniti e distinti fra loro, si mettono insieme per esprimere un’unica Idea, nel gioco del dare e ricevere, del perdere e ritrovare daranno vita ad un nuovo stile di socialità.

L’opera che nasce sa accogliere chi si avvicina, non soffoca nessuno, non rifiuta nessuno, neanche colui che non condivide la sua Idea. Parla solo di verità la quale tocca il cuore dell’uomo e lo libera.

Non si saprà più distinguere da dove arriva la luce, se dalle opere o dall’atmosfera. Ci si ritrova in un mondo nuovo, prima non conosciuto, nel quale tutti si scoprono uguali e capite nel loro essere. Sconosciuti si parlano, si incontrano, si comunicano fra loro con interesse.

Chi sa accogliere l’opera più profondamente e forse porta con sé domande essenziali, può fare l’esperienza di intuire una risposta, forse ancora velata, misteriosa che sgorga dal suo intimo.

E’ un riecheggiare dell’io dell’artista, cioè di quello che ha di più profondo e personale.

Perché la vita dell’artista è un continuo abbandonarsi.

D’un lato si abbandona a chi gli dà l’Idea senza cercare appoggi o sicurezze, senza fare dei propri piani perché sa di essere parte di un grande disegno.

Dall’altro si abbandona agli altri, a coloro con i quali vive, soffre, gode e sperimenta una profonda comunione. Così è preparata l’anima al silenzio totale per poter ascoltare l’essere di ciò che deve far trasparire nell’opera.

L’arte è una manifestazione di una società clarificata.

Il cielo si fa sentire fra la gente.

Annemarie  Baumgarten, Loppiano, novembre 2001